“Una delle conseguenze immediate di questa riduzione è stato l’invecchiamento della popolazione lavorativa: nei Comuni questo dato – ha puntualizzato il delegato Anci – è sconfortante: meno dell’11% dei dipendenti, e solo l’1% dei dirigenti ha un’età inferiore ai 40 anni, mentre tra i dipendenti il 31,6% ha più di 50 anni”. Uno scenario che “diventa vergognoso se ci sofferma sui dirigenti, visto che il 76,6% ha più di 50 anni”, ha ribadito il sindaco di Chieti.
Dopo aver indicato la conseguenza di questa situazione che “impatta inevitabilmente sulla possibilità di determinare un vero cambiamento della macchina amministrativa”, il vice presidente Anci ha puntato il dito sul blocco del turnover al 25% deciso dal governo con la legge di Stabilità. “Se Anci negli ultimi anni ha avuto attenzione dal governo, sul tema del personale dobbiamo registrare un atteggiamento sbagliato che rischia di aggravare la situazione. Quando l’effetto delle ultime norme si sarà dispiegato – ha affermato Di Primio – si arriverà ad una riduzione di dipendenti anche di 80 mila unità. Il blocco del turnover è negativo non per i Comuni ma per tutto il Paese, per questo va superata assolutamente la sua logica”.
Una sola nota lieta emerge dal rapporto a parere del delegato Anci al personale: le sempre maggiori chances accordate dai Comuni alle donne. “Ben il 50% dei dirigenti donna ha meno di 29 anni, mentre l’incidenza percentuale del personale femminile in servizio è in costante aumento passando – ha ricordato il sindaco di Chieti – dal 51% del 2007 al 53% del 2014”. Infine, il vice presidente Anci ha fatto cenno alla questione retributiva che sconta in modo massiccio gli effetti del blocco dei rinnovi contrattuali e delle misure di contenimento dei livelli retributivi contenute nel decreto legge n. 78/2010. Da questo punto di vista il delegato Anci ha evidenziato la riduzione complessiva dell’1,7% delle retribuzioni. “Tale variazione – ha argomentato – si attesta rispettivamente a quota -4% per il personale non dirigente e a -1,3% per quello dirigente; percentuali che per la loro quasi totalità sono dovute ad una contrazione della componente accessoria del salario”.
Come uscire da questo impasse? Di Primio indica una sola possibilità: l’avvio di una nuova stagione di rinnovi contrattuali. “Questo passaggio è inevitabile tanto più nella prospettiva della Riforma Madia e dei suoi decreti attuativi. Come Anci ci batteremo perché il governo riconosca il ruolo degli enti locali prendendo piena coscienza dell’azione che svolgiamo sui singoli territori”, ha concluso Di Primio.
La compilazione del Conto annuale del personale 2015
e la relazione allegata
Videoconferenza in diretta a cura della Dott.ssa Girolama Iadicicco
Lunedì 9 Maggio 2016 – dalle 14.00 alle 16.00 (prima parte)
Martedì 10 Maggio 2016 – dalle 14.00 alle 16.00 (seconda parte)
(Iva esclusa per Enti Pubblici: 158€)
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