Il Civ Inps: con l’Inpdap sistema pensioni a rischio

Previdenza. L’allarme delle parti sociali

Marcello Serra 11 Luglio 2012
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Il deficit dell’ex Inpdap ha ricadute negative sul SuperInps che avrà un disavanzo di quasi 6 miliardi nel 2012, destinato a sfiorare i 7 miliardi nel biennio successivo, a causa delle perdite accumulate dal soppresso istituto di previdenza dei dipendenti pubblici.
Questo «comporterà nel breve periodo un problema di sostenibilità dell’intero sistema pensionistico pubblico», secondo il Consiglio di indirizzo e vigilanza Inps che ieri ha approvato a larga maggioranza (contrari i rappresentanti della Uil) la prima nota di variazione del bilancio preventivo 2012 dell’Inps (nel quale con il Salva Italia sono confluiti Inpdap ed Enpals). Il documento approvato dal Civ – organo formato da 24 membri designati dalle parti sociali – sollecita il governo e i ministeri vigilanti a «interventi correttivi per sanare il disavanzo economico e patrimoniale della gestione ex Inpdap», per «garantire la sostenibilità della spesa pensionistica». Il «peggioramento» del disavanzo economico rispetto ai 4,5 miliardi preventivati è «interamente imputabile alla gestione ex Inpdap (ha 5,8 miliardi di disavanzo)», senza il quale «il risultato sarebbe stato positivo per circa 1 miliardo».
Dall’Inps si osserva che questa situazione era già emersa a fine maggio, nella relazione annuale, senza destare alcun allarme. Sui conti del SuperInps, paraltro, è previsto un peggioramento dal blocco del turnover e dai 24mila esuberi della spending review che prevede 8mila prepensionamenti nella Pa, prima degli effetti della riforma Fornero. Per i rappresentanti della Uil nel Civ l’incorporazione dell’ex Inpdap e dell’ex Enpals «decisa con una certa leggerezza», ha «prodotto effetti disastrosi» sull’Inps, è una «necessità ormai inderogabile la riforma del sistema di governance dell’ente previdenziale». Per Giuliano Cazzola (Pdl), invece, il Civ dell’Inps «si iscrive nel lungo elenco dei soliti inventori dell’acqua calda», quindi «nulla di nuovo che meriti di suscitare nuovi allarmi sulla sostenibilità del sistema pensionistico».

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