di R. Squeglia (ilpersonale.go-vip.net 11/12/2015)
Con una recente pronuncia ad elevato “peso specifico”, la sezione lavoro della S.C. di Cassazione affronta due tematiche nodali del settore disciplinare: la competenza nella gestione del procedimento disciplinare e la tutela giudiziale in caso di recesso datoriale illegittimo all’esito del procedimento disciplinare.
La particolare rilevanza della pronuncia è da ritenersi connessa, oltre alla pregnanza delle tematiche investite, anche dalla novità dei principi espressi, che gettano luce su punti controversi della materia disciplinare.
L’arresto n. 24157 del 26 novembre 2015 – che ha trovato immediatamente vasta eco nella stampa, anche quotidiana, in relazione all’affermazione per cui l’art. 18 dello statuto dei lavoratori (legge n. 300/70), come riformulato dalla legge Fornero (legge n. 92/2012), troverebbe applicazione anche nel settore del pubblico impiego privatizzato – oltre a cogliere tutt’altro che impreparati gli “addetti ai lavori”, tra i quali più di una voce si era espressa in maniera critica rispetto alla paventata esclusione del pubblico impiego dalla riforma, presenta ulteriori spunti di specifico interesse.
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