Recenti avvenimenti, concernenti gli affidamenti di incarichi di indirizzo politico da parte dei Sindaci, ai sensi dell’art. 90 TUEL, con compiti e/o funzioni discrezionali, sono stati sottoposti a scrutinio da parte dell’Autorità Nazionale Anticorruzione e della magistratura contabile. Il vantaggio di tali affidamenti risiede nella possibilità da parte dei sindaci di evitare qualsiasi forma di procedura selettiva potendoli conferire intuitu personae, proprio tale condizione è oggetto di particolare attenzione sia quale materia soggetta ai principi dell’anticorruzione, sia quale potenziale danno erariale, qualora le nomine siano effettuate in violazione di legge. Qui di seguito si riassumono le indicazioni fornite dall’ANAC e dalla magistratura contabile su alcuni affidamenti di incarichi di staff del sindaco effettuati in violazione di legge.
LA POSIZIONE DELL’ANAC
Con la recente deliberazione n. 87 del 3 febbraio 2016, depositata in data 12 febbraio 2016, l’Autorità Nazionale Anticorruzione, a fronte di specifici esposti, ha avviato le procedure al fine di verificare il comportamento avuto da un comune in cui il Sindaco aveva affidato un incarico ex art.90 TUEL di capo ufficio staff del Gabinetto, con qualifica dirigenziale, unitamente ad altro incarico di coordinatore della protezione civile, mentre a distanza di un anno veniva revocata la delibera di Giunta Comunale correggendo l’incarico attribuito non più ai sensi dell’art. 90 ma ai sensi dell’art.110, comma 2, TUEL. Sulla questione l’Autorità evidenzia come il comune con tali atti abbia ripetutamente violato la normativa di settore. …
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