di G. Crepaldi (ilpersonale.go-vip.net 7/10/2015)
La legge che delega il Governo alla riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche contiene una importante riforma della dirigenza statale e di quella regionale e locale.
La norma di riferimento è l’art. 11 che incarica il Governo ad adottare, entro 12 mesi, uno o più decreti legislativa per la regolazione della dirigenza pubblica e la valutazione dei rendimenti degli uffici.
Innanzitutto, la legge prende una decisione forte in merito alla figura del Segretario comunale e provinciale: la sua abolizione (mentre a Roma si sta svolgendo il corso-concorso presso il Ministero degli Interni per la selezione degli stessi da iscrivere nell’apposito Albo).
La figura del Segretario, è noto, ha avuto alterne fortune e non è la prima volta che se ne propone la soppressione. Nella legislazione più recente, tuttavia, il ruolo del Segretario era stato valorizzato dal riconoscimento di nuove funzioni: si pensi che in base al d.l. n. 174 del 10 ottobre 2012 il Segretario è divenuto l’organo di direzione dei controlli interni e che la legge di prevenzione della corruzione 6 novembre 2012 n. 190 conduce a riconoscere nel Segretario dell’Ente il Responsabile anticorruzione con conseguente attribuzione di importanti poteri di controllo.
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