L’ANCI anticipa le mosse per la definizione del decreto legislativo attuativo della riforma della dirigenza pubblica, in considerazione del ruolo rivestito dall’Associazione e della sua obbligatoria partecipazione ad una riforma particolarmente delicata per gli enti locali, inviando inizialmente una lettera al Ministero della P.A. (datata 25 gennaio 2016) e, successivamente, elaborando una nota informativa (datata 4 maggio 2016). Tali documenti sono tesi da un lato, a definire la cornice di riferimento della riforma e dall’altro, evidenziando alcune criticità e/o soluzioni, al fine di giungere ad una condivisione del percorso della riforma varata con la legge delega. In altri termini, da un punto di vista operativo, si avverte la necessità di disciplinare nei dettagli alcune indicazioni della legge delega, nella convinzione che il ruolo di supporto da parte dell’Associazione sia fondamentale per una corretta riuscita della riforma sulla dirigenza pubblica e, in modo particolare, di quella degli enti locali. Tale riforma prevede, infatti, la soppressione della figura del Segretario comunale, con la sua sostituzione con un dirigente apicale e il permanere della figura del direttore generale nei comuni con popolazione superiore ai 100.000 abitanti. La tabella che segue cerca di fornire una sintesi dei punti evidenziati dall’ANCI e delle criticità o soluzioni proposte.
Come cambia la disciplina del lavoro nella PA
di Riccardo Nobile
Questo nuovo ebook prende in esame l’art. 17 della legge n. 124/2015, evidenziando le principali azioni necessarie per ridefinire la disciplina del lavoro nella PA:
1. superare il concetto di “dotazione organica” per sottolineare l’idea che la PA sia equiparabile ad un’impresa che eroga servizi, facendo dei suoi vertici veri e propri professionisti dell’organizzazione:
2. intervenire in materia di assunzioni, razionalizzando le modalità di accesso all’impiego e svecchiando il relativo comparto;
3. potenziare la valutazione del personale, mantenendo e riordinando i sistemi di performance management;
4. ridefinire il regime delle forme di responsabilità, in particolar modo dei dirigenti;
5. riservare particolare attenzione alla tutela della disabilità in ambito lavorativo anche in attuazione dei trattati internazionali e dei principi della legislazione comunitaria in materia.
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