di C. Dell’Erba (ilpersonale.go-vip.net 11/1/2016)
Una delle scelte più rilevanti della legge di stabilità 2016 in materia di personale è costituita dall’obbligo di rideterminare la dotazione organica dei dirigenti. Essa va nella direzione di restringere in misura assai elevata i margini di autonomia assegnati alle singole amministrazioni, scelta che si muove in controtendenza rispetto all’ampliamento dei margini di flessibilità che sono stati concessi ai comuni ed alle regioni sul versante finanziario. Le motivazioni sono costituite dalla volontà di raggiungere risparmi sulla spesa destinata al personale, ambito che in questi anni ha concorso in misura assai rilevante al contenimento della spesa pubblica, e dal tentativo di porre le condizioni per l’attuazione dei principi dettati dalla legge n. 124/2015, cd riforma Madia, sia per la dirigenza che per il complesso del lavoro pubblico.
Si deve evidenziare che le scelte contenute nella legge di stabilità sollevano numerosi dubbi di legittimità costituzionale per la contrazione dei margini di autonomia delle amministrazioni regionali e locali.
Non si può infine fare a meno di rilevare che le norme sollevano numerosi dubbi applicativi, in particolare con riferimento a quelle introdotte dal Parlamento
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento