Il passaggio a tempo pieno del personale part time. Le regole da rispettare

Negli anni passati le amministrazioni hanno proceduto con le assunzioni di personale a tempo parziale, sia a fronte di specifiche limitazioni sul turn-over, sia in presenza di procedure di stabilizzazione del personale ex LPU molto spesso finanziato da interventi regionali o statali.

28 Novembre 2017
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Negli anni passati le amministrazioni hanno proceduto con le assunzioni di personale a tempo parziale, sia a fronte di specifiche limitazioni sul turn-over, sia in presenza di procedure di stabilizzazione del personale ex LPU molto spesso finanziato da interventi regionali o statali.
A seguito dello sblocco delle assunzioni di personale ad avvenuto riassorbimento del personale soprannumerario di area vasta, unitamente alla possibilità di utilizzare i propri resti assunzionali nel triennio precedente, gli enti locali hanno riaperto discrete capacità assunzionali tali da consentire di procedere nuovamente con assunzioni, concorsi e da ultimo con la stabilizzazione del personale precario nel periodo 2018-2020 (vedi le regole stabilite dalla circolare della Funzione Pubblica n.3 del 23/11/2017).

Le amministrazioni locali si pongono ora il problema di poter correttamente programmare le proprie assunzioni tenendo in debito conto del personale a suo tempo assunto a tempo parziale, il quale conserva un diritto di precedenza rispetto alle nuove assunzioni. Appare, allora, fondamentale stabilire quali siano le corrette regole da rispettare per non incorrere in violazioni di legge con le conseguenze di dover successivamente corrispondere eventuali differenze retributive al personale avente diritto di precedenza.

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