Al 31 dicembre 2013 il personale a tempo indeterminato(1) nelle amministrazioni comunali del Paese si compone di 376.759 unità (Tabella 1). Si tratta di un universo composto, in maniera quasi equivalente, da donne e da uomini, con una leggera prevalenza delle prime sui secondi. L’incidenza del genere femminile è infatti pari al 52,8%. La presenza di donne a tempo indeterminato è maggiore, rispetto al valore medio, in tutti i comuni delle regioni del nord e del centro, ad eccezione di quelli marchigiani (49,3%) ed umbri (52,2%). Da rilevare che nei comuni dell’Emilia-Romagna oltre due unità di personale a tempo indeterminato su tre sono di genere femminile (67,4%). Al contrario nelle amministrazioni comunali meridionali e insulari l’incidenza percentuale di personale di genere femminile a tempo indeterminato è inferiore alla media. In queste realtà, infatti, la proporzione tra i generi si ribalta e a prevalere sono gli uomini, con picchi in Calabria ed in Campania del 69,9% e del 71,3% rispettivamente. Nelle amministrazioni comunali della Lombardia si concentra il 15,4% del personale a tempo indeterminato complessivo (57.899 unità). Seguono i comuni del Lazio e della Sicilia, che raggiungono la soglia del 10% del totale, e quelli della Campania (8,8%). Nelle amministrazioni comunali della Valle d’Aosta si contano 1.430 unità di personale a tempo indeterminato (un dato quaranta volte più piccolo di quello registrato in Lombardia) che rappresentano lo 0,4% dei tempi indeterminati totali.
Tabella 1 Il personale a tempo indeterminato, per genere e regione, 2013 | |||||
Regione |
Valore assoluto |
Valore percentuale |
Incidenza % donne |
||
Uomini |
Donne |
Totale |
|||
Piemonte |
10.995 |
17.833 |
28.828 |
7,7% |
61,9% |
Valle d’Aosta |
592 |
838 |
1.430 |
0,4% |
58,6% |
Lombardia |
21.384 |
36.515 |
57.899 |
15,4% |
63,1% |
Trentino-Alto Adige |
3.914 |
4.964 |
8.878 |
2,4% |
55,9% |
Veneto |
10.718 |
15.119 |
25.837 |
6,9% |
58,5% |
Friuli-Venezia Giulia |
3.958 |
5.732 |
9.690 |
2,6% |
59,2% |
Liguria |
6.019 |
7.284 |
13.303 |
3,5% |
54,8% |
Emilia-Romagna |
9.584 |
19.781 |
29.365 |
7,8% |
67,4% |
Toscana |
11.507 |
14.607 |
26.114 |
6,9% |
55,9% |
Umbria |
2.683 |
2.928 |
5.611 |
1,5% |
52,2% |
Marche |
4.840 |
4.697 |
9.537 |
2,5% |
49,3% |
Lazio |
15.063 |
22.939 |
38.002 |
10,1% |
60,4% |
Abruzzo |
4.102 |
2.917 |
7.019 |
1,9% |
41,6% |
Molise |
1.139 |
605 |
1.744 |
0,5% |
34,7% |
Campania |
23.738 |
9.562 |
33.300 |
8,8% |
28,7% |
Puglia |
9.760 |
6.895 |
16.655 |
4,4% |
41,4% |
Basilicata |
2.327 |
1.313 |
3.640 |
1,0% |
36,1% |
Calabria |
7.943 |
3.421 |
11.364 |
3,0% |
30,1% |
Sicilia |
21.736 |
16.111 |
37.847 |
10,0% |
42,6% |
Sardegna |
5.788 |
4.908 |
10.696 |
2,8% |
45,9% |
Totale |
177.790 |
198.969 |
376.759 |
100,0% |
52,8% |
Fonte: elaborazione IFEL-Dipartimento Studi Economia Territoriale su dati Ministero dell’Economia e delle Finanze, 2015 |
Per quanto riguarda la distribuzione del personale a tempo indeterminato nelle diverse classi di ampiezza demografica comunale, si osserva, in linea di massima, un rapporto di proporzionalità diretta: al crescere della classe demografica anche l’ammontare di personale si incrementa (Tabella 2). Si passa, infatti, dalle 22.905 unità dei comuni con meno di 2.000 abitanti, il 6,1% del totale, alle quasi 90 mila unità delle città più popolose (oltre 250.000 residenti), che costituiscono poco meno del 24% del totale del personale a tempo indeterminato. Unica eccezione al trend di crescita si rileva nei comuni con una popolazione compresa tra i 60.000 ed i 249.999 residenti, in corrispondenza dei quali la consistenza del personale si riduce rispetto alla classe precedente (17,4% contro 19,3% rispettivamente). Analogamente, anche l’incidenza di donne aumenta al crescere della taglia demografica comunale, andando a superare la quota del 50% a partire dai comuni con almeno 10.000 abitanti e raggiungendo il 60% nelle città con più di 250.000 cittadini.
Tabella 2 Il personale a tempo indeterminato, per genere e classe demografica, 2013 | |||||
Classe di ampiezza demografica |
Valore assoluto |
Valore percentuale |
Incidenza % donne |
||
Uomini |
Donne |
Totale |
|||
0 – 1.999 |
13.391 |
9.514 |
22.905 |
6,1% |
41,5% |
2.000 – 4.999 |
19.946 |
16.419 |
36.365 |
9,7% |
45,2% |
5.000 – 9.999 |
20.505 |
20.175 |
40.680 |
10,8% |
49,6% |
10.000 – 19.999 |
24.046 |
25.309 |
49.355 |
13,1% |
51,3% |
20.000 – 59.999 |
35.962 |
36.924 |
72.886 |
19,3% |
50,7% |
60.000 – 249.999 |
28.465 |
36.905 |
65.370 |
17,4% |
56,5% |
>= 250.000 |
35.475 |
53.723 |
89.198 |
23,7% |
60,2% |
Totale |
177.790 |
198.969 |
376.759 |
100,0% |
52,8% |
Fonte: elaborazione IFEL-Dipartimento Studi Economia Territoriale su dati Ministero dell’Economia e delle Finanze, 2015 |
NOTE
(1) Il personale a tempo indeterminato è costituito dal personale comunale totale al netto dei segretari comunali, dirigenti, contrattisti, collaboratori a tempo determinato, direttori generali, dirigenti, alte ed altre specializzazioni fuori dotazione organica, personale della scuola a tempo determinato.
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