Nei primi otto mesi del 2015 i contratti a tempo indeterminato sono stati 1.164.866, circa 90mila più delle cessazioni (cresciute di 46.537) e 319.102 in più (il 34,6%) rispetto a quelli siglati nello stesso periodo del 2014. Crescono anche i contratti a termine (+29.377), mentre si riducono le assunzioni in apprendistato (-11.744). I dati arrivano dall’Osservatorio sul precariato dell’Inps.
Renzi: «Il Jobs Act porta più diritti e più lavoro»
Più assunzioni (oltre 90mila), più stabilizzazioni (oltre 300 mila). Il #jobsact porta più diritti e più lavoro. #italiariparte”. Lo scrive su Twitter il presidente del Consiglio Matteo Renzi, riportando i dati dell’Inps.(ANSA).
I nuovi contratti al netto delle cessazioni sono 91mila
Le cessazioni a tempo indeterminato sono state 1.073.203 con un aumento del 2,2% sul 2014. Alla differenza tra attivazioni e cessazioni nei primi 8 mesi dell’anno (91.663 unità) vanno aggiunte le trasformazioni a tempo indeterminato (276.658 quelle da contratti a termine, 55.134 quelle da contratto di apprendisti) per un totale di contratti fissi in più nell’anno di 425.455 unità. Un dato – rispetto al saldo positivo di 104.353 contratti standard nei primi 8 mesi 2014 – migliore di 319.102 unità (+305%).
Per 790mila l’esonero contributivo
I rapporti di lavoro a tempo indeterminato instaurati da gennaio ad agosto fruendo dell’esonero contributivo triennale previsto dalla legge di stabilità 2015 sono stati 790mila, di cui 53.002 soltanto ad agosto.
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