di G. Crepaldi (ilpersonale.go-vip.net 25/9/2013)
Il problema della garanzia dell’anonimato nei concorsi pubblici impegna in modo frequente la giurisprudenza amministrativa. Solitamente si tratta di violazioni del principio dell’anonimato perpetrate dal candidato, attraverso i c.d. segni di riconoscimento dell’elaborato.
In merito, la giurisprudenza afferma costantemente che le regole che vietano l’apposizione di segni di riconoscimento sugli elaborati scritti sono finalizzate a garantire l’anonimato di tali prove, a salvaguardia della par condicio tra i candidati, per cui ciò che rileva non è tanto l’identificabilità dell’autore dell’elaborato attraverso un segno a lui personalmente riferibile, quanto piuttosto l’astratta idoneità del segno a fungere da elemento di identificazione.
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