La giurisprudenza amministrativa sulle assunzioni

Spetta al giudice ordinario e non a quello amministrativo il contenzioso sulle selezioni per le assunzioni a tempo determinato di dirigenti. Il concorso pubblico è il principio di carattere generale, mentre le stabilizzazioni sono la eccezione.

10 Aprile 2017
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Spetta al giudice ordinario e non a quello amministrativo il contenzioso sulle selezioni per le assunzioni a tempo determinato di dirigenti. Il concorso pubblico è il principio di carattere generale, mentre le stabilizzazioni sono la eccezione. Le eccezioni allo scorrimento delle graduatorie dello stesso ente devono essere adeguatamente motivate e gli enti possono dare corso a mobilità anche in presenza di graduatorie valide della stessa amministrazione. Sono queste le indicazioni di maggiore rilievo dettate dalla più recente giurisprudenza amministrativa in materia di concorsi e procedure di assunzione.

Le assunzioni di dirigenti a tempo determinato

Spetta al giudice amministrativo e non a quello del lavoro la competenza sui contenziosi contro le procedure di selezione dei dirigenti a tempo determinato ex articolo 110 del D.Lgs. n. 267/2000 in quanto non siamo in presenza di concorsi e perché le attribuzioni dei giudici amministrativi in materia di contrasti sul pubblico impiego sono da ritenere residuali. Sono questi i principali elementi contenuti nella recente sentenza della quinta sezione del Consiglio di Stato n. 110, depositata lo scorso 4 aprile. Altro elemento di grande rilievo della pronuncia è costituito dal chiarimento per cui nelle procedure selettive per le assunzioni di dirigenti a tempo determinato sono comunque presenti elementi di fiduciarietà e, in ogni caso, non è consentita la assimilazione ai concorsi.

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