L’assoluzione del dipendente perché il fatto non costituisce reato non preclude l’esercizio dell’azione disciplinare

25 Gennaio 2013
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di R. Squeglia (ilpersonale.go-vip.net 25/1/2013)

Con una delle prime sentenze dell’anno 2013 (n. 206, pubblicata lo scorso 8 gennaio), la sezione lavoro della Cassazione ribadisce un altro importante principio guida nella gestione del procedimento disciplinare connesso a procedimento penale.

Afferma infatti che la potestà disciplinare resta nella piena disponibilità dell’amministrazione anche quando intervenga l’assoluzione del dipendente con la formula “il fatto non costituisce illecito penale”

Tal principio, derivabile dalla formulazione dell’art. 653 c.p.p.(1), come emendato dalla legge n. 97/2001, non tollera compressioni di sorta, mirato com’è a preservare l’autonomia delle determinazioni in sede disciplinare riservate all’amministrazione anche nei confronti dell’azione penale.

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