Giustamente il d.m. riprende nei primi articoli alcune definizioni concettuali che si rivelano utili per comprendere il significato del lavoro agile (o smart working), precisando che lo stesso “costituisce una delle modalità ordinarie di svolgimento della prestazione lavorativa” – non solo quindi limitato al perdurare della pandemia – e precisa che per poterlo applicare è indispensabile procedere alla “mappatura delle attività”, intendendo con tale espressione “la ricognizione, svolta da parte delle amministrazioni in maniera strutturata e soggetta ad aggiornamento periodico, dei processi di lavoro che, in base alla dimensione organizzativa e funzionale, possono essere svolti con modalità agile”.
Centrale nel d.m. della Funzione pubblica è sicuramente l’art. 3 che illustra le modalità organizzative che dovranno essere impostate da ciascun dirigente per dare un seguito alla norma. Si tratta infatti di….
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