Ci sono dirigenti e dirigenti. Ci sono quelli chiamati a pagare il contributo di solidarietà (tassa chissà perchè riservata ai soli “manager” pubblici) i quali da civil servant, comunque sono lieti di contribuire al risanamento dei conti dello Stato.
Poi, ci sono quelli che per acquisire la qualifica dirigenziale e divenire dirigenti di ruolo, la tassa – non si sa se finalizzata a “solidarietà” o altro nobile intento – la debbono pagare prima.
Col ddl di stabilità, infatti, si è pensato bene di reintrodurre la tassa per i concorsi, abolita (o comunque rimessa a scelte autonome delle amministrazioni) circa 10 anni fa, ma solo per i concorsi finalizzati all’accesso alla dirigenza.
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