Si intitola “La PA che vogliamo” l’incontro organizzato ieri a Milano da SDA Bocconi nell’ambito della Bocconi Week for Government, in collaborazione con OCAP, Osservatorio per il cambiamento delle amministrazioni pubbliche. Come logo dell’evento è stato scelto un mattone con la scritta “politically concrete”, a testimoniare la volontà di proporre un approccio sempre più pratico e replicabile a un settore strategico “in cui la formazione del personale e la gestione delle risorse umane diventano sempre più importanti”, ha sottolineato Andrea Sironi, rettore dell’Università Bocconi, nel dare il benvenuto alle oltre 1000 persone presenti.
Marianna Madia, ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, è intervenuta in video per mandare un messaggio chiaro: “Due anni fa, all’insediamento del Governo, ci siamo trovati davanti un paese che affrontava a mani nude la crisi più lunga dal dopoguerra, per colpa di tutte le riforme che non erano state fatte per tempo. E per questo abbiamo voluto invertire lo stato dei fatti: abbandonare il binomio crisi-austerità, per abbracciare quello crescita-riforme”. E per la Ministra, fare riforme non significa solo approvare le leggi, ma anche fare uno sforzo di implementazione (altrettanto complesso), che richiede uno sforzo collettivo, dei giovani che si affacciano al mondo del lavoro e degli amministratori che di quel mondo fanno già parte. Con una consapevolezza: “Se però è l’amministrazione pubblica a fare da ostacolo agli incentivi o alle riforme, o alle politiche economiche, la spinta riformatrice non serve a nulla. Ecco perchè l’intervento che vogliamo attuare deve servire, innanzitutto, a dare velocità ai processi e certezze”.
Poi, un annuncio molto atteso: “Cambieremo le modalità di reclutamento dei lavoratori del pubblico: basta con le graduatorie infinite, con i vincitori di concorso non assunti, con i meccanismi nebulosi…e con la scelta di persone non sempre legata alle professionalità che servono a far arrivare un servizio al cittadino e all’imprenditore. Legheremo il reclutamento al reale bisogno, di pari passo con la revisione della dirigenza. Che non sarà più un percorso di carriera automatico, ma una strada di crescita per cambiare la percezione dei cittadini e delle imprese. Per arrivare a organizzare un paese in modo più umano”.
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