“Se è vero come dice il ministro D’Alia che esistono delle emergenze nazionali da affrontare in via prioritaria, il nuovo Parlamento e questo nuovo Governo devono comprendere che una di queste emergenze è la situazione di dipendenti pubblici con lo stipendio di 1.300 euro al mese”, prosegue Battaglia, precisando che occorre “un segnale forte di discontinuità rispetto al governo Monti, ma ciò sembra non verificarsi, e ciò ci preoccupa enormemente”.
“Vogliamo difenderci e lottare con tutti gli strumenti a nostra disposizione. Il 5 giugno davanti alla Camera, nel corso del sit-in, daremo avvio alla campagna referendaria, promossa dalla Confsal-Unsa e dall’Unità Sindacale Falcri-Silcea Confsal, volta ad ottenere l’abrogazione della legge che blocca i contratti nel pubblico impiego e la riforma delle pensioni (Riforma Fornero). Il nostro obiettivo -conclude il segretario generale- è quello di obbligare, giuridicamente e politicamente, questo governo a dare soluzione alla situazione difficilissima dei dipendenti pubblici medi”.
(FONTE: Adnkronos)
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