Patroni Griffi accelera sugli esuberi fra gli statali

Marcello Serra 13 Novembre 2012
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Il ministro per la Pubblica amministrazione, Filippo Patroni Griffi, accelera sui tagli al pubblico impiego previsti dal decreto sulla spending review (riduzione del 20% degli uffici dirigenziali e del 10% di quelli di funzionari e addetti), e oggi alle ore 10 a palazzo Vidoni ha convocato i sindacati per illustrare tutti i dettagli dell’operazione.
Secondo i primi dati (si veda «Sole 24 Ore» del 6 novembre) le eccedenze di personale «post compensazioni», e al netto dei ministeri dell’Interno, della Giustizia e degli Esteri, sarebbero oltre 6mila unità.
E per la precisione: 3.100 persone nei ministeri, cui si aggiungono 58 dirigenti di prima e seconda fascia, 140 degli enti di ricerca, 900 in quota Inail e ben 2mila dell’Inps; in queste ultime due amministrazioni ci sarebbero quindi le situazioni più critiche (considerato come dal 2014 dovranno garantire gli attuali servizi sul territorio con un organico ridotto).
Nei ministeri e negli enti di ricerca si stima che circa l’80% di queste eccedenze potrà essere gestito con gli strumenti più soft dei pensionamenti e pre-pensionamenti o dei trasferimenti volontari prima di arrivare all’attivazione della cosiddetta «messa in disponibilità», che apre la strada alla mobilità collettiva.
In attesa delle cifre definitive che saranno comunicate oggi ai sindacati, se la quota finale di esuberi non si dovesse discostare molto da questi primi dati, il taglio ai “travet” sarebbe più limitato rispetto alle cifre ipotizzate a luglio (11mila eccedenze nella Pa centrale, più 13mila negli enti locali).

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