Fra le novità della legge di riforma della pubblica amministrazione (d.l. n. 90/2014 convertito, con modificazioni, in legge n. 140/2014) vi sono quelle precipuamente finalizzate allo svecchiamento del personale della pubblica amministrazione.
Si tratta di misure da ritenere necessarie e perciò da valutare con favore se si considera che il personale pubblico dell’amministrazione italiana è fra i più anziani d’Europa. Secondo un’indagine dell’OCSE la percentuale dei dipendenti pubblici statali con età superiore a cinquanta anni risulta pari al 50%, mentre nella maggior parte degli altri paesi europei il valore è prossimo al 30%.
L’invecchiamento è si è aggravato negli ultimi anni. A fronte della riduzione del numero dei dipendenti pubblici, si è rilevato un aumento importante dell’età anagrafica media del personale in servizio alla determinazione del quale ha concorso il blocco delle assunzioni e il prolungamento dell’età lavorativa prevista dalla nuova normativa pensionistica.
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