Polizia locale, gravi tagli a indennizzi e cause di servizio

Fp Cgil:

20 Gennaio 2012
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“Da un Governo tecnico ci si aspetterebbe maggiore virtuosismo, la capacità di colpire i furbi senza penalizzare gli onesti. Al contrario il metodo del Governo Monti assomiglia molto alla dottrina Tremonti: tagliare i diritti di tutti per colpire gli abusi di alcuni e fare cassa. È la teoria dei tagli lineari applicata ai diritti e nel caso dell’equo indennizzo e delle cause di servizio per i lavoratori dei servizi pubblici colpisce direttamente il diritto alla salute e quello a veder riconosciute tutele in caso di danni permanenti causati dalla propria attività lavorativa”, queste le parole di Federico Bozzanca, Segretario Nazionale dell’Fp Cgil, in riferimento alla campagna-petizione lanciata dal Coordinamento Nazionale della Polizia Locale della Fp Cgil per chiedere l’abrogazione dell’art. 6 della cosiddetta manovra “salva Italia”, decreto legge n°.201/2011.

“Il problema è particolarmente sentito dai lavoratori della Polizia Locale perché operando in strada sono esposti quotidianamente a rischi – continua Bozzanca – e alcuni recenti avvenimenti ne sono una triste testimonianza. L’insoddisfazione nel settore è poi amplificata dall’assenza di una riforma che da troppi anni giace in Parlamento e su cui chiediamo un confronto con il Governo. Ma il problema delle cause di lavoro e dell’equo indennizzo coinvolge l’insieme dei lavoratori dei servizi pubblici e infatti la nostra campagna-petizione è aperta a tutti coloro che vogliono esprimere contrarietà a questa norma”.

“Un errore che denunciamo e a cui chiediamo venga posto rimedio. I cittadini devono sapere che i lavoratori che offrono loro servizi essenziali danno il massimo anche perché garantiti da un sistema di tutele. Allo stesso modo i lavoratori devono operare sapendo che quel sistema li garantirà. Per imporre legalità nelle pubbliche amministrazione ed evitare abusi bisogna potenziare i controlli – conclude il sindacalista – non certo eliminare gli strumenti di tutela dei lavoratori”.

(FONTE: www.rassegna.it)

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