La recente circolare n. 1 del 20 novembre 2024, pubblicata dall’Aran il 3 dicembre, solleva rilevanti questioni in materia di privacy e trattamento dei dati personali nel contesto lavorativo. La disposizione, introdotta dal nuovo CCNQ del 30 novembre 2023, modifica il comma 1 dell’articolo 5 (Diritto di affissione) del CCNQ del 4 dicembre 2017. In particolare, prevede che le amministrazioni possano fornire, su richiesta delle associazioni sindacali titolari del diritto di affissione, l’elenco degli indirizzi e-mail istituzionali dei dipendenti.
La posizione del Garante per la Privacy
A corredo della circolare, l’Aran ha incluso un comunicato del Garante per la Protezione dei Dati Personali. Il Garante sottolinea che qualsiasi trattamento di dati personali, inclusa la comunicazione degli indirizzi e-mail, deve rispettare il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR). In particolare, il titolare del trattamento – in questo caso l’amministrazione pubblica – è chiamato a verificare preliminarmente la liceità del trattamento (artt. 5, par. 2, e 24 GDPR).
Il Garante evidenzia inoltre la necessità di valutare se gli obiettivi perseguiti dalle organizzazioni sindacali, in virtù del diritto di affissione, possano essere raggiunti senza ricorrere alla comunicazione di dati personali dei dipendenti. Questa riflessione è essenziale per garantire un equilibrio tra il diritto di informazione sindacale e la tutela della privacy.
Le implicazioni per le amministrazioni
La disposizione pone nuove sfide operative per le amministrazioni pubbliche. Oltre a dover garantire la trasparenza nei confronti delle organizzazioni sindacali, devono assicurarsi di rispettare rigorosamente i principi di minimizzazione e proporzionalità nel trattamento dei dati personali.
In sintesi, prima di procedere con la comunicazione degli indirizzi e-mail istituzionali, le amministrazioni devono:
–Valutare la necessità e la proporzionalità del trattamento rispetto agli scopi perseguiti.
–Adottare misure tecniche e organizzative idonee a proteggere i dati personali.
–Consultare il Responsabile della Protezione dei Dati (DPO) per eventuali dubbi interpretativi.
Una nuova sfida per il dialogo sindacale
Questa disposizione si inserisce in un contesto più ampio di trasformazione delle relazioni sindacali e dell’organizzazione del lavoro nell’era digitale. La corretta applicazione delle norme sarà cruciale per garantire un equilibrio tra il diritto di informazione sindacale e la protezione dei dati personali, promuovendo al contempo un dialogo costruttivo tra le parti.
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento