Province, nessun ruolo di diritto per il sindaco del capoluogo

Marcello Serra 8 Aprile 2014
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Doppio binario sull’elezione diretta nei nuovi enti di area vasta. Il ddl Delrio (legge n. 56/2014 pubblicata sulla G.U. n. 81 di ieri) stabilisce che, laddove le province passeranno il testimone alle città metropolitane, il sindaco ed il consiglio metropolitano potranno essere scelti direttamente dai cittadini, se lo statuto conterrà un’espressa previsione in questo senso. La possibilità di prevedere a livello statutario l’elezione diretta, tuttavia, è subordinata ad una duplice condizione. In primo luogo, entro la data di indizione delle elezioni, il comune capoluogo dovrà aver provveduto ad articolare il proprio territorio in più comuni. In alternativa, ma per le sole città metropolitane con popolazione superiore a tre milioni di abitanti, l’elezione diretta è consentita laddove lo statuto preveda la costituzione di zone omogenee e il comune capoluogo abbia realizzato la ripartizione del proprio territorio in zone dotate di autonomia amministrativa. Se tali condizioni non si avvereranno il sindaco metropolitano sarà di diritto quello del comune capoluogo. Per le province, invece, quest’ultima è l’unica strada prevista: saranno i sindaci ed i consiglieri comunali del territorio a scegliere il presidente. Non è prevista alcun ruolo di diritto per il sindaco del comune capoluogo.

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