Ieri i dipendenti pubblici britannici hanno incrociato le braccia contro contro l’aumento dell’età pensionabile e la diminuzione degli assegni. La “riforma”, oltre a portare a 67 anni l’età minima per potersi ritirare dal lavoro, contempla l’aumento dell’importo dei contributi e la riduzione degli assegni mensili, visto che l’importo della pensione non sarà più calcolato come media del salario ricevuto negli ultimi anni ma su quello di tutta la vita lavorativa.
Per il premier conservatore David Cameron lo sciopero è stato “un fallimento”. Parlano invece di successo i sindacati che descrivono lo sciopero come uno dei più grandi in Gran Bretagna dagli anni ’70, con oltre due milioni di lavoratori che hanno aderito alle mille manifestazioni in tutto.
(FONTE: ilpersonale.go-vip.net)
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