Come abbiamo avuto più volte modo di sottolineare attraverso queste pagine (virtuali) della nostra rubrica settimanale, uno dei problemi della previdenza complementare è quello della sua “non-diffusione”, spesso conseguenza della sua “non-conoscenza” da parte della stragrande maggioranza delle persone che, pure, ne sarebbero potenzialmente destinatarie.
In altre parole, il problema della effettività della cultura previdenziale.
Ora, saranno i tempi di crisi che stiamo vivendo e quelli di difficoltà che ci aspettano, sarà un maggiore impegno tra i soggetti istituzionali dedicati, sarà la recente “scesa in campo” anche dei Fondi negoziali del pubblico impiego (in ordine temporale: Espero, Perseo e Sirio), oppure sarà forse anche la diffusione di una maggiore preoccupazione per il proprio futuro previdenziale tra i lavoratori (peraltro, già sufficientemente preoccupati del loro presente…): sta di fatto che si comincia a respirare un’aria di maggiore interesse per la previdenza complementare.
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