La ricostruzione post sisma sta per arruolare i pensionati. Il divieto per le pubbliche amministrazioni di attribuire incarichi retribuiti a lavoratori in quiescenza potrebbe conoscere presto un’altra deroga, dopo quelle già previste per le amministrazioni titolari di interventi previsti nel Pnrr (incluse regioni ed enti locali), nel Piano nazionale per gli investimenti complementari, nei programmi di utilizzo dei Fondi di sviluppo e coesione e negli altri piani di investimento finanziati con fondi nazionali o regionali. Un emendamento al decreto legge Pnrr (dl n. 19/2024) inserito nel fascicolo dei 1369 emendamenti depositati in commissione bilancio alla Camera e firmato da parlamentari di Svp, Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia, Alleanza Verdi e Sinistra e Partito democratico, punta a consentire la deroga anche alle “amministrazioni impegnate per gli interventi di ricostruzione, pubblica e privata, conseguenti al Sisma del 2009 e del 2016”. Alla base della deroga, la necessità di “assicurare la continuità dell’azione amministrativa e facilitare la realizzazione degli investimenti finanziati con le risorse del Piano nazionale per gli investimenti complementari al Pnrr”.
Gli incarichi potranno essere attribuiti a soggetti collocati in quiescenza “anche se provenienti dalla stessa amministrazione conferente, che abbiano maturato significative esperienze e professionalità tecnico-amministrative, nel campo della programmazione, gestione, monitoraggio e controllo dei fondi pubblici, nonché dello svolgimento delle attività di responsabile unico del procedimento anche prescindendo dalla formazione di livello universitario”. Come per le deroghe già previste, anche quest’ultima avrà effetto fino al 31 dicembre 2026.
Sempre per le aree interessate dal Sisma del 2009 e del 2016 è in arrivo la proroga della validità delle graduatorie dei concorsi pubblici fino al 31 dicembre 2026. “In deroga a ogni altra disposizione normativa, anche regionale, tutte le graduatorie di concorsi pubblici per assunzioni a tempo determinato e indeterminato, vigenti o approvate entro il 31 dicembre 2021 dalle amministrazioni inserite nel cratere del sisma del Centro Italia, a seguito degli eventi del 24 agosto 2016 e seguenti, nonché da quelle inserite nel cratere del sisma 2009, conservano la loro efficacia fino al 31 dicembre 2026”.
Con gli emendamenti presentati, quindi, le risorse raddoppierebbero a partire dal 2024. Il fondo è finalizzato a coprire gli oneri sostenuti dai comuni con meno di 5.000 abitanti per le assunzioni a tempo determinato di personale in possesso di specifiche professionalità. Assunzioni che potranno avere una durata eccedente i 36 mesi, ma non la durata di completamento del Pnrr e comunque non potranno scavallare l’orizzonte temporale del 31 dicembre 2026. Le risorse saranno ripartite tra i comuni attuatori dei progetti previsti dal Pnrr con decreto del presidente del consiglio dei ministri, adottato su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione, di concerto con Viminale e Mef sulla base del monitoraggio delle esigenze assunzionali.
A tale finei comuni interessati dovranno comunicare alla Funzione pubblica le esigenze di personale connesse alla carenza delle professionalità strettamente necessarie all’attuazione dei progetti.
Mentre è certo che le votazioni in commissione sugli emendamenti inizieranno l’8 aprile, non è stato ancora sciolto il nodo sulla possibile indicazione di emendamenti “segnalati”.
* Articolo integrale pubblicato su Italia Oggi del 27 marzo 2024 (In collaborazione con Mimesi s.r.l.)
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