Riforma PA: Anci, il contributo dei Comuni e’ fondamentale

8 Ottobre 2014
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Umberto Di Primio, sindaco di Chieti, intervenendo sul tema dell’ordinamento nel corso dell’incontro “I sindaci d’Italia nell’aula di Montecitorio. Idee per il futuro del Paese” sul tema dell’immigrazione e asilo”, ha affermato come “la Riforma della Pubblica Amministrazione è uno dei temi centrali di questa stagione di riformismo della politica. Una stagione che vede i comuni protagonisti”.
Di Primio sottolinea come i sindaci siano pronti al confronto e convinti che le riforme possano avere successo se si fanno partendo dal basso ovvero coinvolgendo le autonomie locali. “Vogliamo essere protagonisti di questa stagione di riforma perché il comune è l’ente di prossimità al quale si rivolgono tutti: da chi vuole lavoro e chi ha bisogno di una casa. Si chiede a sindaco di fare qualcosa”. In questo senso, “noi non abbiamo bisogno di indicatori e sondaggi perché quotidianamente tastiamo il polso del paese”.
 
Ci hanno costretto a contribuire al risanamento del paese – ha detto Di Primio – e abbiamo tagliato dove potevamo. Noi facciamo sacrifici ma vediamo anche sperperi di denaro pubblico a livello centrale”.
 
Vogliamo maggiore autonomia – ha aggiunto – anche sulle scelte del personale dei nostri enti e ’l’esigenza di procedere ad un rinnovamento generazionale nel comparto pubblico è un dato di fatto. Nei Comuni oltre il 50% del personale ha piu’ di 50 anni e nel sottoinsieme dei dirigenti questa percentuale supera il 70%. Auspichiamola riforma della dirigenza di vertice e il rafforzamento delle figure apicali degli enti stessi”. Infine, “siamo d’accordo e apprezziamo la Riforma della Pa ma fateci partecipi”.

Danilo Toninelli, vice presidente della Commissione affari costituzionali, rispondendo al sindaco Di Primio: “La riforma dell’ordinamento degli enti locali comprime la democrazia, complica e non semplifica”, sottolineando come l’annunciata cancellazione delle province e la contemporanea istituzione delle città metropolitane non abbiamo portato a dei cambiamenti in positivo poiché “si è invertito ordine logico delle riforme”.

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