“Abbiamo portato 11 decreti in Consiglio dei ministri e siamo in dirittura d’arrivo per la bollinatura dell’ultimo”. Così il ministro della Pubblica amministrazione Marianna Madia ai giornalisti, appena arrivata il 25 febbraio in Conferenza delle Regioni. A chi le chiedeva se vi è una visione centralista, come accusa il presidente del Veneto Luca Zaia, Madia ha risposto: “Assolutamente no. Dobbiamo consegnare al cittadino una Repubblica che nel suo insieme dia risposte con certezza di regole e di tempi. Questa è la visione di tutta la riforma della Pubblica amministrazione, non una serie di amministrazioni che agiscono isolate ma una Repubblica che nel suo insieme e a tutti i livelli di governo deve dare al cittadino un insieme di regole certe con tempi certi e servizi di qualità atti a soddisfare i suoi bisogni”.
Il Presidente del Veneto, Luca Zaia, arrivando alla Conferenza delle Regioni, ha detto di voler capire “quale sarà la filosofia della riforma della Pubblica amministrazione. Non posso però non rilevare che c’è una visione neocentralista che non immagina un’Italia del futuro federale ma sempre più governata da Roma e a noi non va bene. Questa visione – ha proseguito Zaia – si vede nella reintroduzione della clausola di supremazia statale e nel fatto che non vengono obbligate le Regioni a statuto speciale ad avere i costi standard. Penso che questo crea un problema ai cittadini che vorrebbero che tutta l’Italia fosse virtuosa. Se i costi standard fossero applicati seriamente avremmo 30 miliardi di risparmi ovvero un terzo degli interessi sul debito pubblico”. “Abbiamo molte aree inesplorate, il vero tema è che non si può trasformare tutto attraverso decreti, la vera semplificazione passa attraverso una riduzione della catena decisionale in modo tale che non ci siano tanti interlocutori nel processo”.
Il ministro della Pubblica amministrazione Marianna Madia è apparsa abbastanza soddisfatta dell’esito dell’incontro con i presidenti delle Regioni e delle Province autonome: “se dai territori arriveranno pareri presto, il Consiglio di stato ha già iniziato a dare i pareri sui decreti, poi ci saranno i pareri delle Commissioni, credo in un paio di mesi dovremmo avere questi 11 decreti sulla Pa in Gazzetta ufficiale”.
“E’ stato un ottimo incontro abbiamo condiviso che per avere effetti sulle persone la riforma dell Pa deve essere implementata dai territori. Ci saranno, spero, dei pareri da parte della Conferenza Unificata che non faranno altro che migliorare la parte normativa per poi tutti insieme lavorare ad una rapida implementazione che porti ad un miglioramento della vita dei cittadini”, ha proseguito Madia, parlando con i giornalisti. “Noi dobbiamo portare velocità, certezza di tempi e di regole, questo significa portare velocità anche nel resto delle riforme che il Governo sta portando avanti. Se non funziona la Pa si bloccano i servizi al cittadino, la riforma della Pa è la riforma delle riforme”, ha concluso Madia.
E la “sfida” sui tempi e sulle esigenze della riforma è stata raccolta dalle Regioni: “io credo che già nelle prossime settimane riusciremo a dare un parere sulla gran parte” dei decreti sulla Pubblica amministrazione”, ha detto il presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Stefano Bonaccini, al termine dell’incontro. “Stamattina abbiamo avuto un ottimo motivo di confronto. Abbiamo trasferito al ministro questa necessità: abbiamo bisogno che vi sia una riforma che deve essere fatta bene, che introduca elementi di modernizzazione, semplificazione ed efficienza nelle Pubbliche amministrazioni. Siamo già pronti: la prossima settimana o quella successiva saremo in grado di poter esprimere i pareri sui decreti”.
Il Governo “sta lavorando anche ad una seconda tranche di provvedimenti sui lavoratori pubblici, e in particolare sulla dirigenza”. Così in una nota il ministero della P.A, riportando quanto “anticipato” dal ministro della Pubblica Amministrazione, Marianna Madia, in occasione dell’incontro con i presidenti delle Regioni. Insomma il ‘pacchetto bis’ per l’attuazione della riforma P.A. è già sul tavolo del ministero, dopo che il primo pacchetto di decreti, 11 provvedimenti, ha ricevuto il via libera del Cdm il mese scorso.
Il ministro ha definito, si legge sempre nel comunicato pubblicato sul sito di palazzo Vidoni, “positivo e proficuo” l’incontro con le Regioni. Per la messa a punto dei prossimi decreti, Madia ha spiegato che “si può immaginare un maggior coinvolgimento preliminare di Regioni ed enti locali”, sottolineando “l’importanza di un lavoro congiunto”. Sugli 11 decreti, 2 hanno bisogno dell’intesa, gli altri 9 del parere.
Seccondo il vicepresidente della Conferenza delle Regioni e governatore della Liguria, Giovanni Toti, mentre per la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, quella della P.A. “è una riforma importante per le Regioni che riconquistano centralità. Vengono riviste alcune criticità note sulla Pubblica amministrazione, come la necessità di semplificare i procedimenti e il lavoro sulle partecipate. E’ davvero un cambio di passo notevole. Dobbiamo essere pronti ad accogliere la sfida”.Soddisfatto anche il presidente della regione Marche, Luca Ceriscioli: “da parte del ministro un obiettivo condivisibilissimo, ovvero quello di accorciare i tempi, di dare certezza a chi fa un investimento, a chi segue un percorso di sviluppo del proprio territorio. C’e’ un coinvolgimento delle regioni per una forte condivisione per dare risposte in tempi certi a chi investe ella crescita”.
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