Rinnovo contratti pubblico impiego, UILPA: basta parole!

17 Aprile 2015
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Pubblichiamo il comunicato Stampa del Segretario Generale vicario della UILPA, Nicola Turco

Dopo il malcontento generale suscitato dal contenuto del DEF, alcuni rappresentanti dell’Esecutivo aprono spiragli sul rinnovo dei contratti del Pubblico Impiego, in primis il Ministro Madia che, se da una parte esclude la possibilità di modifiche al ddl di riforma della P.A., dall’altra auspica la riapertura della stagione contrattuale in sede di legge di stabilità. Il Segretario Generale vicario della UILPA, Nicola Turco, in una nota, definisce l’annuncio a sorpresa della Madia come “l’ennesima esternazione di questo Governo su questioni in ordine alle quali sarebbe importante aprire un tempestivo confronto, se solo vi fosse la reale volontà di intervenire seriamente”.

“Vogliamo innanzitutto  ricordare al Ministro Madia” – commenta Turco – “che la Riforma della P.A. ed il rinnovo dei contratti dei pubblici dipendenti viaggiano su binari diversi e che le due questioni in alcun modo possono essere poste in correlazione tra loro. Sbaglia  –   chiosa Turco –  chi pensa che in cambio della remota, incerta possibilità che si possa tornare a parlare di contratti, il Sindacato possa dimostrarsi consenziente alla riorganizzazione della macchina pubblica, così come delineata nel ddl”.

“Questa riforma – aggiunge Turco – non realizza alcun obiettivo di efficientamento della P.A., anzi ne determina i presupposti per un pericoloso smantellamento. Noi chiediamo al Ministro di non continuare a rinviare il confronto sia sui temi della riforma sia sui rinnovi contrattuali, in assenza del quale siamo determinati a dare battaglia.”

“Dopo la chiusura dei contratti in alcuni settori del lavoro privato – conclude Turco –  il Governo si attivi affinché anche nel Pubblico Impiego si possa giungere, nel più breve tempo possibile, al rinnovo del contratto, così da produrre una spinta propulsiva per il rilancio dell’economia del nostro Paese ed imprimere una svolta positiva nel sistema di erogazione dei servizi pubblici. Restituire a tutti i lavoratori il potere d’acquisto loro sottratto da ormai molti anni equivale a rilanciare i consumi in modo esponenziale, con effetti positivi per tutto il mondo dell’imprenditoria, delle aziende e dell’occupazione. Ci sembra “singolare” che un concetto così elementare da un punto di vista economico venga costantemente ignorato dai costosi esperti di Stato, i quali continuano invece a propinare ricette e soluzioni socialmente inique e destinate a non produrre alcun risultato positivo per il mondo del lavoro e per il miglioramento della qualità dei servizi offerti alla collettività. Ne è la dimostrazione plastica il progressivo aumento del deficit nel nostro Paese.”

 

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