La Corte di Cassazione, nella sentenza n. 14919 del 28 maggio 2024, ha chiarito che nel pubblico impiego le graduatorie di concorso non garantiscono un diritto soggettivo allo scorrimento automatico per posti superiori. L’amministrazione ha la discrezione di decidere se utilizzarle, a meno che non sia diversamente specificato da contratti collettivi o bandi. Inoltre, il diritto di un vincitore a essere assunto può essere influenzato da cambiamenti normativi o organizzativi post-concorso, permettendo all’amministrazione di adeguarsi alle esigenze attuali senza procedere con nuove assunzioni non più necessarie.
Scorrimento graduatorie, postula sempre l’esercizio prioritario di una discrezionalità pubblica
La Corte di Cassazione, (Sez. Lav.) nella ordinanza n. 14919 del 28 maggio 2024, ha chiarito che nel pubblico impiego le graduatorie di concorso non garantiscono un diritto soggettivo allo scorrimento automatico per posti superiori
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