di G. Crepaldi (ilpersonale.go-vip.net 13/12/2011)
I servizi pubblici locali sono stati al centro di importanti riforme negli ultimi anni. L’obiettivo di riduzione della spesa pubblica ha indotto il legislatore a tentare varie soluzioni per rendere la gestione del servizio pubblico più efficiente, in modo da non costituire un peso eccessivo sulle finanze dell’ente locale e, nel complesso, sulle casse dello Stato. Così, dopo aver percorso la via dell’esternalizzazione del servizio mediante la costituzione di società pubbliche partecipate dall’ente, le scelte legislative più recenti (d.l. n. 138/2011 convertito in legge n. 148/2011) sembrerebbero favorire più che la liberalizzazione dei servizi, la loro privatizzazione. L’ultima riforma, infatti, pare condurre al progressivo smantellamento delle società a totale partecipazione pubblica – c.d. società in house – affidatarie della gestione del servizio senza la necessità di esperire una gara pubblica, per favorire l’apertura al mercato e l’affidamento della gestione del servizio pubblico mediante procedura concorsuale.
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