“Abbiamo apprezzato che la giunta Lombardo abbia sostituito con determinazione i manager delle aziende sanitarie che non hanno raggiunto l’obiettivo. Un atto di coerenza che va riconosciuto e che qualifica l’azione di governo. Sullo stesso piano adesso e’ necessario che Lombardo aggredisca il problema dell’utilizzo dei fondi dell’Unione Europea disponibili in capo alla Regione Siciliana seguendo il criterio del merito”. E’ quanto dichiara Carmelo Briguglio, vicecapogruppo di Fli a Montecitorio e coordinatore regionale del partito in Sicilia, segnalando che “a due mesi dalla chiusura dell’esercizio finanziario 2011, e’ necessario che con grande coraggio e realismo Lombardo faccia il punto sul tasso di utilizzo delle risorse comunitarie da parte di assessorati e dipartimenti e tragga le necessarie conclusioni. La prima, sul piano politico, e’ di sostituire assessori e dirigenti generali che hanno accumulato gravi ritardi nello spendere ingenti finanziamenti che ci vengono dall’Unione Europea”.
Briguglio, quindi, evidenzia che “in un ciclo di gravissima crisi economica, finanziaria e occupazionale, e’ inaccettabile che per incapacita’ e inefficienze questi fondi non si siano tradotti in progetti, investimenti, aiuti alle imprese, posti di lavoro, immissione nel circuito produttivo e sociale della nostra regione di capitali molto consistenti.
A maggior ragione perche’ rischiamo di dovere restituire indietro a Bruxelles centinaia di milioni di euro, fatto molto grave in presenza dei pesanti tagli che vengono dal governo nazionale”.
“Giustamente – rimarca Briguglio – Lombardo lamenta la mancanza di risorse adeguate per mandare avanti i progetti finalizzati a sviluppo e occupazione, ma se il governo regionale e le forze politiche vogliono essere coerenti, devono ispirarsi a severita’ ed equita’ riconoscendo concretamente i meriti dei rami di amministrazione impegnati a utilizzare gli aiuti che ci vengono dall’Europa, attribuendo loro le quote non spese degli altri dipartimenti e facendo scattare sanzioni a carico di chi manca gli obiettivi. E’ in gioco – conclude – non solo la capacita’ di spesa globale ma anche la credibilita’ della Regione e delle Istituzioni che la rappresentano”.
(FONTE: Asca)
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