La proposta, elaborata anche grazie alla collaborazione dell’Associazione “I Borghi più belli d’Italia”, fortemente voluta dal suo presidente Fiorello Primi, vuole adattare la modalità lavorativa agile ai servizi offerti dalle Amministrazioni dei Piccoli Comuni. È infatti imprescindibile tentare di opporsi allo spopolamento in corso da anni ma terribilmente acuito dalla pandemia, garantendo la vivibilità per i cittadini all’interno di un patrimonio inestimabile che il Paese non può permettersi di abbandonare. Il presidente Vettori nel corso della conferenza stampa convocata per l’occasione ha sottolineato l’aderenza della proposta di legge con il quadro normativo vigente, il quale svincola la prestazione lavorativa tanto dall’orario di lavoro quanto dal luogo: difatti, la relativa legge del 2017 non prevede una postazione fissa bensì una serie di locali da individuare mediante la conclusione di appositi accordi. Il nuovo corso della vita amministrativa dei nostri piccoli centri urbani è dunque tracciato: flessibilità, ripensamento dello spazio lavorativo e svolgimento condiviso delle mansioni.
Smart working, una proposta di legge per ripopolare i Piccoli Comuni
Il presidente di ANCI Lazio, Riccardo Varone ha presentato un progetto per innovare l’approccio della PA nei borghi più belli d’Italia
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