Settecento lavoratori in meno in Friuli Venezia Giulia nel comparto unico Regione-Enti locali dal 2009, altri 2mila nella scuola, 500 nella sanità nel solo 2010, e senza alcun segnale di recupero nel 2011. Su questo quadro, già pesantemente colpito dai tagli, si ripercuoterà il peso delle manovre economiche del governo e delle norme collegate. Manovre che comporteranno, secondo Michele Gentile, coordinatore nazionale Cgil delle politiche per il pubblico impiego, la perdita di ulteriori 280mila posti a livello nazionale di qui al 2014.
A lanciare è l’allarme la Cgil regionale, con il segretario generale Franco Belci e i responsabili di categoria Mafalda Ferletti (pubblico impiego) e Natalino Giacomini (scuola), nel corso di un incontro pubblico tenutosi nella sala Ajace del municipio di Udine, alla presenza dei presidenti regionali di Anci e Upi, Mario Pezzetta e Maria Teresa Bassa Poropat.
“Le politiche della giunta Tondo – ha accusato Belci – puntano allo stesso obiettivo a cui mira il Governo nazionale: ridurre il perimetro del pubblico a vantaggio dei privati”. Emblematica, per la Cgil, la vertenza sul comparto unico regionale. “Piuttosto che cercare un’intesa si è preferito approvare una legge di difficile applicazione e dubbia costituzionalità”, ha dichiarato Mafalda Ferletti, ricordando che il 24 ottobre scadono i termini per l’impugnazione della norma da parte del governo.
“Soluzione ancora meno comprensibile – ha aggiunto Ferletti a proposito della legge regionale –, se si considera che le distanze tra le parti erano minime e che nel triennio 2009-2011 Regione ed enti locali, in virtù del mancato turnover, hanno risparmiato 30 milioni sui costi del personale, di cui 18 solo quest’anno. Risparmi per le casse di Regione, Province e Comuni? Sì, ma bisogna ricordare che quei risparmi significano anche servizi minori o meno efficienti per i cittadini”.
Questi i motivi che porteranno almeno 500 lavoratori della regione alla manifestazione indetta dalla Cgil in difesa della scuola e del pubblico impiego in programma sabato 8 ottobre a Roma. Anche nella scuola, però, le responsabilità non sono solo nazionali. La giunta Tondo, per la Cgil, deve fare la sua parte. “Sono stati stanziati 200mila euro per le assunzioni di precari – ricorda Natalino Giacomini – ma il bando deve ancora partire. E il numero di precari, purtroppo, supererà quello del passato anno scolastico, quando rimasero a casa 500 lavoratori, di cui 350 docenti e Ata”.
Duemila, come detto, i posti tagliati nell’ultimo triennio, di cui quasi 1.200 tra il personale docente. Tutto questo, ha ricordato Giacomini, mentre cresce il numero degli alunni: dai 140mila dell’anno 2008-2009 ai 144mila di oggi, con un numero di classi rimasto invariato (7.142), una diminuita capacità di far fronte alla domanda di tempo scuola e al lavoro di sostegno agli alunni diversamente abili.
(FONTE: www.rassegna.it)
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