Stipendi d’oro, scure su 18 manager nella pubblica amministrazione

14 Settembre 2012
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Sono 18 i manager pubblici il cui stipendio superava il tetto dei 294.000 euro, imposto dal decreto Salva-Italia, e su cui si abbatte ora la scure del governo. Il dato è stato fornito dal ministro Filippo Patroni Griffi alle commissioni Affari costituzionali e Lavoro della Camera, dopo un controllo che riguarda 37 Amministrazioni Pubbliche su 80 interessate. Alcune amministrazioni – secondo alcune indiscrezioni – hanno già effettuato il taglio dello stipendio, mentre in altri casi il taglio non c’é ancora stato: si attende il raggiungimento del limite massimo prima di far scattare la tagliola. Il ministro è intervenuto ai lavori delle Commissioni che stanno esaminando tre proposte di legge di iniziativa parlamentare che estendono il tetto, previsto dal Salva-Italia, a tutta la platea dei Dirigenti che percepiscono emolumenti, direttamente o indirettamente dallo Stato. Ivi comprese quindi la Rai e le società partecipate dallo Stato.

In questo ambito Patroni Griffi ha riferito i primi dati del monitoraggio sull’applicazione della norma del Salva-Italia, a seguito del Decreto della presidenza del Consiglio di attuazione. Ebbene sulle circa 80 Amministrazioni Pubbliche interessate alla norma (di cui però circa 15 sono Enti Parco con manager che non hanno stipendi molto alti), hanno risposto al questionario del ministro in 37. All’interno di queste Amministrazioni sono risultano esserci solo 18 casi di “scostamento immediato” dal tetto, vale a dire che la sola retribuzione (al di là del cumulo con altre entrate) era superiore al tetto. E’ stato quindi operato il taglio in modo da farla rientrare nel limite stabilito dalla legge. Altro tema riguarda le eventuali deroghe al tetto. “Molti di noi – ha riferito Roberto Zaccaria (Pd) – è favorevole a inserire nella nuova legge alcune deroghe per casi particolari. Un Manganelli, un Canzio o un Befera è giusto che abbiano retribuzioni pari alla loro responsabilità”. “Il governo – ha detto però il ministro Patroni Griffi – ha ritenuto opportuno, al momento di attuare la norma, di non esercitare la facoltà di deroga. Comunque riferirò al premier questo indirizzo”. Come dire, nessuno dei dirigenti pubblici potrà superare la soglia ora prevista per legge.

(FONTE: Ansa)

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