Secca smentita dell’Istituto alle notizie relative a un taglio di 5.000 posti nella integrazione dell’ex-Inpdap e dell’ex-Enpals. Secondo il Messaggero, il piano è già stato firmato. Interrogazione Pd alla Fornero sul rinnovo dei dirigenti in scadenza
Nei piani di integrazione dell’ex-Inpdap e dell’ex-Enpals in Inps “non c’è alcun programma di esubero o mobilità di dipendenti”. Lo riferisce l’ente in una nota in cui spiega: “Per quanto riguarda il personale non è all’ordine del giorno alcun intervento, sono quindi destituite di ogni fondamento le cifre indicate oggi da alcuni organi di stampa”.
Una secca smentita, dunque, che si è resa necessaria dopo che negli ultimi giorni si era insistentemente parlato di un piano di ristrutturazione molto duro. Le notizie, anticipate dal Messaggero riguardavano un documento con le linee d’indirizzo per il percorso di accorpamento e parlavano di 23 direttori generali in meno, 70 direttori di secondo livello eliminati e ben 5.000 dipendenti in mobilità. La nascita del Super-Inps, che dovrà gestire un bilancio tra i 500 e 700 miliardi di euro, sarebbe dunque stata una vera e propria mazzata per i lavoratori.
Secondo il quotidiano romano, il documento sarebbe stato già firmato dal presidente Antonio Mastrapasqua, con l’obiettivo di ridurre i costi complessivi di funzionamento relativi ai tre enti previdenziali di almeno 20 milioni di euro nel 2012, 50 milioni di euro per il 2013 e 100 milioni di euro a decorrere dal 2014, ma già entro la fine di questo mese si sarebbe partiti con i primi adeguamenti delle funzioni centrali e territoriali.
E’ arrivata subito la smentita, però. Nel comunicato diffuso dall’Inps si afferma che: “il processo di integrazione è stato finora tracciato dagli indirizzi del Consiglio di Indirizzo e Vigilanza (Civ) dell’Istituto e dalle linee programmatiche del Presidente, che affidano alla Tecnostruttura la predisposizione di un piano industriale, che non è stato definito. Mancano peraltro ancora l’approvazione del bilancio 2011 dell’Inpdap e i successivi decreti ministeriali”.
Nei documenti fin qui redatti, quindi, sono già stati individuati i piani di razionalizzazione della spesa, a partire dall’integrazione logistica e delle piattaforme informatiche. Inps precisa che il tema della riduzione del personale “è stato peraltro formalmente escluso nel corso di una videoconferenza interna rivolta alla dirigenza dell’Istituto, condotta mercoledì scorso, 20 giugno, congiuntamente dal direttore generale dell’Inps, Mauro Nori e dal presidente dell’Istituto, Antonio Mastrapasqua”.
Non si tratta, in realtà del primo giallo relativo al nascente istituto. Il 23 giugno scorso Oriano Giovanelli, deputato del Pd, aveva presentato come primo firmatario un’interrogazione al ministro Fornero, in cui si metteva sotto accusa Mastrapasqua per una “illegittima determinazione” del 31 maggio scorso con la quale il presidente “opera di fatto un riassetto organizzativo dell’Istituto prima dell’emanazione dei decreti ministeriali di trasferimento delle risorse strumentali, umane e finanziarie successivo alla soppressione dell’Enpals e di Inpadap”.
“E’ altamente scorretto dal punto di vista istituzionale – prosegue Giovanelli – procedere al riassetto organizzativo, atto di carattere eccezionale, prima che il Parlamento, su proposta del Governo, abbia proceduto alla riforma della governance dell’Inps, come previsto dalle mozioni approvate l’8 maggio scorso. Per questo sono altrettanto viziate le determinazioni 89 e 90 del 30 maggio scorso con le quali il Presidente Inps rinnova incarichi dirigenziali in scadenza palesando un processo di riorganizzazione del nuovo ente già in atto ancor prima dell’approvazione del piano industriale e al di fuori di una trasparente valutazione del complesso delle risorse professionali a disposizione del nuovo ente risultante dal processo di fusione di Inps Enpals e Inpdap”.
Due gialli per il nuovo super-istituto, che ancora prima di nascere già scatena polemiche e sospetti.
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