Il cronoprogramma per attuare le riforme del governo Monti potrebbe essere esaminato già nel prossimo Consiglio dei ministri di mercoledì. Per comporre il quadro, il ministro che ha la delega all’Attuazione del programma, Piero Giarda, esperto di razionalizzazione della spesa e anche dei tempi, ha elaborato i compiti a casa per gli uffici legislativi dei ministeri sul decreto Salva Italia e su quello liberalizzazioni, cui seguiranno quelle sulle altre cinque importanti riforme. Una mole di lavoro tale che è stato necessario ricorrere al computer che così verrà in soccorso dei tecnici. Le circa 360 norme attuative, di cui porta il conto Giarda, verranno sistematizzate da un programma elaborato dagli uffici del ministro, così come riporta il Messaggero. Parallelamente alla «fase due» dell’agenda, occorre infatti che dopo gli «annunci», ai sette principali decreti e disegni di legge, varati in nove mesi dal governo, seguano le norme attuative. Ai «fatti» si arriva scrivendo regolamenti, emanando circolari, fissando criteri. E a questo sono chiamati ministeri, Agenzie e Authority. «In questo Paese ha detto il ministro per la Funzione pubblica, Filippo Patroni Griffi in una conversazione con il Corriere si fanno molte norme ma la cosa più complicata è portarle a attuazione sennò si rischia l’effetto annuncio» e per evitare che «l’ingolfamento si trasformi in paralisi l’unico sistema è mettersi a tavolino, vedere punto per punto e darsi una data». Poi la palla passa agli uomini dei «regolamenti» nei ministeri, «quelli del legislativo e delle direzioni competenti». I tempi per emanare le norme variano a seconda dei provvedimenti, in alcuni casi l’orizzonte temporale è breve, e occorre che i dicasteri si interfaccino tra loro o con autorità e altre istituzioni. Ci sono provvedimenti attesi che finora sono rimasti nei soli testi di legge: tra gli altri l’Iva per cassa (decreto Sviluppo, entro ottobre). Appuntamenti importanti, come la definizione della pianta organica della Pubblica amministrazione (entro il 31 ottobre in collaborazione con il ministero dell’Economia). E temi caldi, come quelli contenuti nei dossier del ministro della Giustizia, Paola Severino. La riforma della geografia giudiziaria, che è stato l’ultimo provvedimento varato prima della pausa estiva (prevede il taglio di 31 tribunali, delle sezioni distaccate e di 667 uffici di giudici di pace) sarà in vigore da qui a un anno, e ha già incontrato molte opposizioni localistiche. Per evitare che questi mesi trascorrano inutilmente, è prevista già entro dicembre la revisione della pianta organica dei magistrati (come già chiarito dal ministro, senza tagliare l’organico) attraverso l’interlocuzione con il Csm. Poi verranno gli interpelli per gli amministrativi, per capire se e chi vorrà essere trasferito. Sempre nell’ambito della stessa riforma un altro step, con la stessa scadenza, è la verifica delle strutture. Mentre a dicembre ci sarà il bando di gara nazionale per le intercettazioni, per evitare spese disomogenee, previsto dalla spending review. Gli uffici del ministro Corrado Passera hanno inviato a Palazzo Chigi il proprio calendario. L’ultimo decreto ministeriale firmato tra quelli importanti è stato quello per la cabina di regia per l’attuazione del Piano città. Mentre c’è una direttiva interna al ministero per accelerare sull’Ice, la nuova agenzia per l’internazionalizzazione. È slittato a questo punto da agosto a settembre il regolamento (di cui esiste una bozza) per l’autorizzazione unica ambientale che coinvolge i ministeri dello Sviluppo, dell’Ambiente e della Funzione pubblica. Tra le competenze del ministro Patroni Griffi c’è poi l’attuazione dell’iter di riordino delle Province. Entro settembre dovrà arrivare anche la direttiva cosiddetta «come fare per», prevista dal decreto Sviluppo, che obbliga tutte alle amministrazioni a indicare sul proprio sito online la documentazione necessaria per un procedimento, il responsabile e i termini di risposta.
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